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(it) Italy, FDCA, Cantier #24: Soggettività e autodeterminazione: - il Centro Donna L.I.S.A. (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Thu, 4 Apr 2024 08:12:34 +0300


L'Associazione Donne in Genere è nata nel 1995 da un gruppo di donne impegnato fin dal 1993 nella difesa delle legge 194 e di una maternità libera e responsabile, messa in discussione dal governo di centrosinistra dell'epoca. ---- Sul territorio e dal basso ---- Uno dei primi obiettivi che ci siamo date come collettivo di donne è stato quello di trovare sul territorio dove viviamo, il IV Municipio di Roma, oggi III, un posto che desse visibilità alla nostra storia e alle nostre soggettività. L'ambizione è stata e resta quella di riuscire a intrecciare la contraddizione di classe e il conflitto di genere.

Le nostre attività sono state caratterizzate dalla scelta dell'autodeterminazione, del contrasto e della denuncia del potere patriarcale, che abbiamo poi praticato con una azione di "disobbedienza civile" occupando nel novembre del 1997 uno spazio abbandonato da tempo nel quartiere popolare di Vigne Nuove, nella periferia nord-est di Roma. Occupazione pienamente riuscita grazie all'impegno e alla solidarietà di tantissime donne, sia singole che associazioni, disposte a sostenerci e a condividere con noi le notti in terra, la mancanza di acqua e di luce, le visite della polizia, l'entusiasmo e la voglia di farcela nel rispetto delle differenze reciproche, mantenendo e costruendo insieme al movimento femminista iniziative comuni.

Uscire dalla violenza insieme

Passare quindi da un collettivo femminista a un Centro Anti-violenza - il Centro Donna L.I.S.A., che sta per Libertà, Internazionalismo, Soggettività, Autodeterminazione - ha richiesto uno sforzo e un impegno notevole: fortunatamente molte di noi avevano già una formazione all'accoglienza di donne che hanno subito violenza che hanno potuto trasmettere alle altre.

Ad oggi siamo state formatrici nei nostri corsi di decine e decine di donne che ci hanno avvicinate con la voglia di condividere e di fare qualcosa di concreto insieme, divenendo in molti casi operatrici/attiviste volontarie. Importantissimo per noi il lavoro fatto nelle scuole con seminari di educazione e contrasto alla violenza di genere.

La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità, sebbene la violenza fisica sia la più facile da riconoscere. Non esiste un profilo della donna-tipo che subisce violenza. A tutte le donne che hanno bisogno di aiuto mettiamo a disposizione gratuitamente ascolto telefonico, colloqui personali, consulenza legale, informazioni sui propri diritti (ad es. interruzione di gravidanza, accesso ai servizi sociali, ecc.). E' sempre garantita a tutte le donne riservatezza, segretezza e anonimato. Tutte le attività sono svolte da donne che coniugano i loro saperi e competenze personali/professionali con una formazione specifica sulla violenza di genere.

Autofinanziamento e non autoreferenzialità

Sono state tante però le domande che ci siamo poste. Come riuscire a mantenerci autonome e indipendenti senza rischiare una metamorfosi e diventare una delle tante "imprese" no profit, stravolgendo così le finalità e i principi originari? Come non snaturarci in un'attività di "servizio" praticando e mantenendo invece un'idea di sostegno e solidarietà per donne in difficoltà e favorendone una consapevolezza di genere? Come essere un luogo non autoreferenziale ma aperto al contributo e al confronto con altre donne animate dagli stessi obiettivi?

E un'ultima domanda ma non per questo meno importante. Come riuscire a pagare le spese di questo nostro bellissimo posto mantenendo gratuite le nostre attività?

La risposta è stata la scelta della strada dell'autofinanziamento, decisione condivisa da tutte che prevede una quota di sottoscrizione mensile da parte di ognuna in base al proprio reddito. Sempre per decisione condivisa nessuna compagna potrà provvedere alla propria sussistenza tramite lavori derivanti da progetti presentati a istituzioni locali, nazionali o europee. Inoltre qualsiasi progetto presentato per un finanziamento pubblico dovrà sempre rispondere alla finalità di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne.

Camminare ascoltando e domandando

Da venti anni queste siamo, impegnate nel rispetto della pari dignità di pensiero di ognuna, decidendo insieme sul da farsi senza criteri di maggioranza o minoranza ma con la pratica del confronto e della mediazione.

Il pericolo dell'autoreferenzialità è lontano da noi: la nostra garanzia è la composizione diversificata del gruppo che intreccia storie personali, quindi politiche, che camminano ascoltando e domandando sentendosi parte di una storia comune, quella del movimento delle donne. Nel tempo dell'individualismo più sfrenato resistiamo al sessismo, al fascismo e al razzismo.

La nostra ultima parola gridata nelle piazze di tutto il mondo è e resterà la stessa: se toccano una toccano tutte.

Ringraziamo la compagna Gianna Urizio, attivista del Centro Donna L.I.S.A. e nostra lettrice.

Per conoscere le attività del Centro: https://centrodonnalisa.it.

http://alternativalibertaria.fdca.it/
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