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Thu, 27 Nov 1997 18:03:54 +0100


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IL MANIFESTO 13 Novembre 1997

PERCHE CI CANDIDIAMO

Beppe Caccia (*) Stefano Micheletti (**)

PERCHE' i centri sociali del Nordest ci hanno candidato per il Consiglio comunale di Venezia? Non abbiamo nulla a che spartire con l'eterna storia dei rivoluzionari che diventano riformisti, degli ex-anti-istituzionali che entrano nel Palazzo, degli extraparlamentari che diventano parlamentari e, tranquilli, non scomoderemo certo Lenin per spiegarci. Queste categorie ci appaiono oggi come svuotate, prive di un effettivo legame con la realt=E0 sociale in cui siamo inseriti. Questa scelta ha piuttosto a che fare con il futuro, e con il nostro patrimonio genetico di "eretici" nei confronti di qualsiasi ortodossia. Nemici, certo, del pensiero unico neoliberista, ma anche estranei ad un certo "pensiero unico dell'antagonismo".

Convinti, con Marcos, che sia necessario "camminare domandando", interrogando radicalmente gli altri e noi stessi. Nei fatti questa scelta =E8 la conseguenza di un lungo percorso. Potremmo definirla co= me l'ultima tessera che aggiungiamo al "mosaico in processo" che stiamo componendo. Lo sfondo del mosaico =E8 l'orizzonte strategico dell'autorganizzazione sociale, interpretata non come etichetta da appiccicare ad una micro organizzazione che riproduca in chiave caricaturale tutti i vizi della forma-partito e della forma-sindacato. Guardiamo ad essa piuttosto come ad un ambizioso e tutt'altro che scontato obiettivo: l'autorganizzazione dei soggetti sociali, il loro protagonismo, l'allusione qui ed ora a rapporti sociali altri dalla "miseria del presente". La seconda tessera del mosaico =E8 l'indicazione dell'Europa come spazio politico, dove movimen= ti di massa possono aprire una nuova stagione di conflitti. Sono questi l'unica arma che abbiamo in mano per strappare nuovi diritti universali nel quadro della globalizzazione. La terza tessera del mosaico =E8 quella del radicamento nella propria dimension= e locale, contro ogni chiusura localistica, ricostruendo dinamiche comunitarie aperte ai "molti mondi". In quest'ottica l'opzione per un radicale federalismo dei municipi non rappresenta n=E9 la nostra ricetta per le riforme istituzionali, n=E9 la nuova ideologia "pret-=E0-porter" nuovista.

Le tappe, ovvero le verifiche, nella costruzione del mosaico sono a tutti note: i treni per Amsterdam, gli scontri davanti all'aula bunker di Mestre, il meeting e la manifestazione del 13 settembre, la proposta del movimento dei cittadini- lavoratori-utenti, il corteo di Treviso contro il sindaco razzista Gentilini, i prossimi appuntamenti di Lussemburgo e qui davanti ai cancelli della =46incantieri e negli uffici del collocamento.

A Venezia si presentano indubbiamente delle condizioni eccezionali, non riproducibili in maniera meccanica altrove: un tessuto sociale di sinistre plurali, ricche di storia e della capacit=E0 di innovars= i, e interlocutori istituzionali, Cacciari e Bettin in primo luogo, molto diversi da noi, ma intelligentemente disposti anch'essi a scommettere in proprio.

I temi sui quali incidere, al di l=E0 della testimonianza, sul piano della proposta e della concreta progettualit=E0, non mancano. La crisi della citt=E0-fabbrica fordista, la fine dello sviluppo e della cultura industrialista che lo ha -anche da sinistra - accompagnato, si traducono qui, in termini quasi paradigmatici nel problema del futuro di Porto Marghera e del destino dell'intera, complessa, forma urbana. I diritti delle nuove figure del lavoro sociale, la ricostruzione dal basso di un "welfare di comunit=E0" in grado di dare risposte innovative a bisogni vecchi e nuovi, si presentano come terreni sui quali ricercare un intreccio, nel conflitto e nella cooperazione, tra amministrazione comunale ed esperienze autorganizzate. E' per queste ragioni che, per la prima volta, ci rivolgiamo a quella "una sola moltitudine" protagonista insieme a noi dei percorsi degli ultimi mesi, chiedendo di verificare assieme - anche sullo scivoloso terreno elettorale - la scommessa che stiamo giocando. Qualcuno voleva fare di questa citt=E0 la capitale del secessionismo regressivo e razzista. Potremmo riuscire, con una forte spinta dal basso che trovi referenti e "portavoce" anche in Consiglio comunale, a farne un vero "laboratorio sociale e politico", che inizi a sperimentare forme possibili di autogoverno solidale e cooperante delle comunit=E0.

(*) Centri sociali del Nordest. Candidato Lista Verdi-La citt=E0 nuova

(**) Candidato Indipendente Prc

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