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(it) Chile, SANTIAGO: LETTERA DI PARERE MARZO 2024 (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Thu, 28 Mar 2024 08:13:46 +0200
Marzo arriva con il suo ritmo accelerato; Le spese e i debiti legati
all'inizio dell'anno scolastico segnalano il ritorno, senza tregua, alla
produzione che mette in moto la macchina del capitale. Anche la lotta
non si arrende, iniziamo l'anno risentiti per la devastazione causata
dal cartello degli incendi nella quinta regione. L'incendio ha devastato
territori dove vivono comunità di persone, animali e foreste
ecoprotette, visti come ostacoli all'avanzamento di progetti come il
percorso periferico di Valparaíso promosso dallo Stato, guidato dal
Ministero dei Lavori Pubblici, e dagli interessi del mondo
imprenditoriale che sfrutta, giorno dopo giorno, la terra. Di fronte a
questa alleanza perversa, che non si preoccupa di distruggere la vita, è
stata la comunità a insorgere con le sue diverse forme di resistenza.
Proprio mentre il bosco germogliava si attivavano le reti di raccolta,
le volontà si univano per spostare i detriti, le mani erano pronte a
cuocere grandi pentole ed cresceva la convinzione che solo il popolo
aiuta il popolo.
In quei giorni, in cui traboccava la solidarietà di classe, abbiamo
dimostrato ancora una volta che per alcuni settori della società e per
la stampa borghese ci sono vite che valgono più di altre. La vita di
Piñera contava più di quelle portate via dall'incendio, ancora una volta
i media mostrarono i loro veri interessi e smisero di trasmettere la
situazione delle zone colpite dall'incendio e installarono l'idea che il
tiranno Piñera fosse poco meno che un santo, ripulendo la sua immagine e
cercando di seppellire le violazioni dei diritti umani commesse durante
il suo mandato, la guerra che ha condotto contro il popolo e l'aumento
vergognoso e criminale del suo portafoglio con le frodi commesse ai suoi
amici. Né si è parlato della sua misoginia e delle frasi "memorabili"
che ha lasciato riferendosi a situazioni come l'abuso e il consenso: "a
volte non è solo la volontà degli uomini ad abusare, ma anche la
posizione delle donne ad essere abusate". , "tutte le donne si buttano a
terra e si fingono morte e noi tutti ci buttiamo sopra e giochiamo
vivi", "quando una signora dice 'no' intende 'forse', quando dice
'forse' intende dire 'sì' ', quando dice 'sì' non è una signora."
E tra tanta cenere e spudoratezza mediatica, assisteremo questo 8 marzo
al patetico saluto alla bandiera che "celebra le donne dei loro tempi",
denominandole delicate e belle, rendendo invisibili le infinite identità
e diversità. I nostri corpi e le nostre realtà sono lontani da
quell'immagine di donna che viene pubblicizzata, non crediamo alla
storia della donna emancipata mentre la nostra autonomia continua ad
essere perseguita e rinneghiamo il consumismo che il commercio al
dettaglio promuove, mentre il costo della vita diventa più caro,
rendendo più difficile soddisfare i nostri bisogni primari e quelli
delle nostre case. Più che festeggiare, meritiamo di commemorare le
lotte dei nostri morti e l'organizzazione delle donne lavoratrici che si
sono ribellate contro il patriarcato e il capitale in tutto il mondo.
Ma attenzione: la distruzione di ciò che ci opprime non verrà da una
delle istituzioni che sostengono il sistema di dominio, nessun tipo di
Stato o progetto che concorda con esso potrà apportare cambiamenti
significativi nell'autonomia dei nostri corpi, diritti sociali per i più
deboli o costruzione di spazi sicuri. Il caso dell'Argentina ne è un
esempio: che senso ha avere un Ministero delle Donne, del Genere e della
Diversità o decretare l'uso di un linguaggio inclusivo in tutti i
documenti delle istituzioni statali se basta un cambio di governo per
smantellare queste misure con il stessi strumenti con cui hanno "vinto".
Come abbiamo accennato nella nostra matrice di analisi, lo Stato è
un'istituzione centrale per l'attuale sistema di dominio, quindi le
misure a breve termine che ne derivano tenderanno sempre a rafforzarne
la legittimità. Finché non saranno i movimenti sociali, nel quadro della
lotta di classe, a realizzare conquiste sociali e politiche, a
prefigurare la società libera e a condurre la battaglia ideologica che
si oppone al modello attuale, nessun cambiamento sarà duraturo né potrà
mobilitare e articolare coloro che stanno sotto per la loro difesa.
Insomma, non sarà garanzia né certezza di nulla.
Per questo motivo, e di fronte all'avanzata del fascismo e dei settori
ultraconservatori, dobbiamo rispondere con l'internazionalismo, il
sostegno reciproco, la lotta e l'organizzazione. Di fronte all'agenda
anti-diritti, dobbiamo continuare a rafforzare le reti di sostegno, la
mobilitazione e il lavoro di base. In questo 8M dedichiamoci al compito
di rendere visibili le nostre lotte, troviamoci nei territori, perché è
lì che ogni giorno ci destreggiamo per affrontare i costi della fiera o
dove riusciamo tra vicini a sentirci più sicuri, dove ci incoraggiamo
con le nostre idee creative, dove vediamo soprattutto donne organizzarsi
per lottare per una vita dignitosa, perché tra noi parliamo dei nostri
problemi e ci curiamo, giorno dopo giorno, per sostenere emotivamente e
materialmente le nostre famiglie, perché abbiamo imparato, nella vita di
tutti i giorni, che la durezza della nostra realtà viene alleviata
ritrovandoci e rafforzando le nostre comunità.
Marzo commemora anche i giovani combattenti, sia quelli che con le loro
lotte passate ci ispirano per il futuro, sia quelli che oggi si
organizzano e danno speranza alla costruzione di un mondo senza
oppressione. Il nostro miglior tributo è continuare a lottare con lo
slancio e il radicalismo di quei giovani rivoluzionari, avendo ben
chiaro che le scorciatoie istituzionali promosse dai democratici e dai
progressisti ci hanno lasciato peggio di quanto eravamo e che, quindi,
l'alternativa della trasformazione è e sarà autogestita e rivoluzionario.
Infine, mentre nel mondo della guerra le donne difendono i loro figli
dai massacri e dalle umiliazioni in Palestina, a Wallmapu, in Congo e in
ogni casa dove abbondano l'ingiustizia e la morte capitalista, inviamo
forza e resistenza a ciascuno di noi. noi.
Avanti con chi lotta!
https://fasanarquista7.wordpress.com/carta-de-opinion-marzo-2024/
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(it) France, OCL CA #338 - Due pesi, due misure (ca, de, en, fr, pt, tr)[traduzione automatica]
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(it) Germany, ESPIV: Bandiera nera e rossa n. 4 - La disintegrazione cronica del sistema sanitario - Giornale politico dei sobborghi occidentali (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
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