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(it) Sicilia Libertaria 2-24: NO MUOS. L'attivismo non si ferma (ca, de, en, pt, tr) [traduzione automatica]

Date Wed, 13 Mar 2024 10:09:41 +0200


Proseguono stancamente le udienze del processo ormai denominato "sull'evasione di Turi"; l'ultima si è svolta, sempre presso il tribunale di Gela, lo scorso giovedì 25 gennaio. E' stato ascoltato un altro poliziotto, che ha fornito la versione della sua parte sul cordone di compagn3 che avrebbe ostacolato la cattura di Turi Vaccaro durante il campeggio del 2018. Il processo proseguirà con altre due udienze fissate per ottobre e novembre, dove verranno ascoltati altri poliziotti. C'è una particolare attenzione a quella che i digosauri chiamano "favoreggiamento dell'evasione" di Turi, ovvero "ostacolo ad operazione di polizia per catturare il latitante Turi Vaccaro". Sicuramente tireranno fuori i video, e sarà cosa buona perché almeno si vedrà che dietro il cordone dei compagni Turi non c'era, era già uccel di bosco da un po', anche se la sua fuga nel bosco della Sughereta durerà solo qualche ora; e che comune ai lati dei compagni c'era abbastanza spazio per passare, cosa che i birri non hanno fatto, preferendo filmare la scena e pregustare quel reato che poi hanno contestato. Occorre anche dire che Turi era da tre giorni al campeggio e aveva anche preso parte al corteo, solo che i segugi avevano evitato di arrestarlo aspettando l'occasione che si trovasse isolato; in altri termini, avevano bisogno dell'evasione, ovvero... l'hanno favorita.

Le realtà del movimento sono state particolarmente attive in questo periodo sulla guerra di sterminio israeliana a Gaza e in Cisgiordania; iniziative si sono svolte a Palermo e Catania, mentre Claudio Tamagnini sta compiendo un tour di presentazione del suo libro "Pioggia di stelle e di bombe - Cronache dalla Palestina", sulla sua esperienza in Cisgiordania durante il primo mese dell'attuale conflitto, all'interno di un progetto di solidarietà e mutuo appoggio che prevedeva il supporto ai contadini palestinesi per la raccolta delle olive ed altre attività agricole.

Per il 3 febbraio un'iniziativa pro Gaza e contro la guerra si è tenuta presso il Presidio NO MUOS di contrada Ulmo, a ridosso della base americana: questo il comunicato emesso alla fine:

"Cessate il fuoco" è stato chiesto al Presidio No MUOS a Niscemi dagli attivisti di numerose realtà siciliane in solidarietà con i cittadini di Gaza.

Ancora una volta, gli attivisti hanno chiesto la fine del genocidio in atto a Gaza, sabato 3 febbraio 2024, al Presidio No MUOS nella sughereta di Niscemi, a pochi passi dalle antenne della Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) e delle parabole del MUOS (Mobile User Objective System), impianti per le comunicazioni belliche della Marina militare degli Stati Uniti d'America (US Navy), installate, senza alcuna consultazione della popolazione o procedura pubblica, in territorio italiano.

Durante il Presidio, le donne No Muos hanno ribadito il loro rifiuto della guerra: "Noi siamo soggettività antimilitariste contro guerre e ogni violenza; siamo contro la propaganda dell'odio, occulta e manifesta, che rafforza e sostiene l'economia immorale che produce armi, impianti nocivi come il Muos e il TAV, impianti nucleari e grandi opere inutili che aumentano la distruzione dei nostri territori.

Siamo contro l'occupazione delle basi USA e NATO legittimate dallo Stato italiano e dai suoi governi. Dalla Sicilia il nostro No alla guerra è ancora più forte: qui a Niscemi, il MUOS è un'infrastruttura di comunicazione per tutte le guerre degli Stati Uniti; a Sigonella, in provincia di Catania, opera la Naval Air Station (NAS Sigonella) della Aviazione di marina statunitense, utilizzata anche per operazioni della NATO, da cui quotidianamente decollano i droni-spia di USA e NATO e i pattugliatori P-8A "Poseidon" per le operazioni di intelligence anti-russe nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero. Strumenti di morte e di impoverimento materiale e culturale per le popolazioni, occasioni di profitti inimmaginabili per pochi che condizionano le scelte di governi servili e collusi.

Noi Donne No Muos ci uniamo a tutte le donne della terra che fanno resistenza nei territori e che sono colpite a morte, ferite, mutilate nel corpo e nell'anima: non possiamo sopportare l'insulto alla vita arrecato dalle armi e ci uniamo a tutti i popoli della terra per dire 'Basta guerra', la più assurda e deprecabile invenzione maschile".

Un vasto programma è stato varato a Palermo dall'assemblea contro la guerra, con presìdi, sit-in, conferenze; in occasione del secondo anniversario della guerra in Ucraina, ad esempio, due sit-in sono previsti presso i consolati di USA e Russia. Ma non ci si dimentica di Ocalan, a cui è dedicata un'altra iniziativa nel mese di febbraio. Sempre a Palermo è prevista la presentazione dell'ultimo libro di Antonio Mazzeo "La scuola va alla guerra - Inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia. Questa la sinossi del volume, che verrà presentato in varie località dell'Isola e del Continente:

Dove va la scuola italiana? Alla guerra... Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all'obbedienza perpetua.

Alle città d'arte, ai musei e ai siti archeologici, presidi e docenti preferiscono sempre più le visite alle basi Usa e Nato "ospitate" in Italia in barba alla Costituzione o quelle alle caserme, agli aeroporti, ai porti militari, alle installazioni radar e alle industrie belliche. Si moltiplicano intanto le attività didattico-culturali affidate a generali e ammiragli docenti, gli stage formativi su cacciabombardieri, carri armati e fregate di guerra o l'alternanza scuola-lavoro a fianco dei reparti d'élite delle forze armate o nelle aziende produttrici di armi.

Questo lavoro vuole contribuire alle campagne nazionali che puntano al disarmo e alla smilitarizzazione dell'istruzione a sostegno della pace, delle libertà di espressione e insegnamento, della scuola pubblica e dei valori fondamentali di uguaglianza formale e sostanziale e di giustizia sociale.

Il Movimento tornerà in piazza a Niscemi il 2 o 3 marzo (la data è da definire, evitiamo gli interessati a seguire i social del movimento o la pagina FB del nostro giornale) per parlare di conflitti e di ruolo del MUOS e della Sicilia nelle guerre in corso. L'iniziativa è stata varata nel corso dell'assemblea del 3febbraio al presidio.

https://www.sicilialibertaria.it/
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