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(it) Italy, FAI, Umanita Nova #5-25: Propaganda col fatto. L'esperienza italiana fra il 1870 e il 1874. (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Thu, 24 Apr 2025 08:24:59 +0300
L'espressione "propaganda col fatto" è generalmente avvolta da un alone
negativo. Ritengo invece che essa sia la prima manifestazione di quella
coerenza tra mezzi e fini che ha caratterizzato fin dal suo apparire il
movimento anarchico; ritengo inoltre che la tattica messa in pratica
dalla tendenza comunista anarchica organizzatrice sia la più conseguente
e completa continuazione di tale strategia. ---- Preferisco
l'espressione "propaganda col fatto" alla più comune "propaganda del
fatto" perché la seconda può essere confusa con l'apologia di atti che,
pienamente giustificati nel contesto storico e sociale in cui si
svolsero, perdono di significato se considerati in senso assoluto come
esempio sempre e comunque dell'azione anarchica. Al contrario di
propagandare il fatto, la strategia della propaganda col fatto si pone
l'obiettivo di far conoscere le aspirazioni del movimento anarchico
compiendo atti in cui esemplarmente viene proposta la strategia di lotta
e il modello di organizzazione sociale che preconizzano. È questo il
senso preciso, a mio avviso, con cui il termine venne proposto
nell'ambito della Internazionale Anti-Autoritaria e adottato dalla
Federazione italiana della stessa. È implicita, in questa accezione, la
comprensione del concetto che il primo fatto attraverso cui il movimento
anarchico deve propagandare il proprio ideale era l'attività politica
quotidiana, concetto che sarà sviluppato verso la fine del XIX secolo.
Accenni a questa strategia si possono trovare già in Michel Bakunin.
Nelle "Lettere a un francese sulla crisi attuale" del 1870, egli
affermava che l'Internazionale doveva diffondere i propri principi non
con le parole, ma con i fatti, perché questa è la forma di propaganda
più popolare, più potente e più irresistibile. Un'altra testimonianza ci
viene dal populista russo Vladimir Karpovich Debagory-Mokrievich, in
visita a Bakunin a Locarno all'inizio del 1874, che venne informato che
gli anarchici italiani stavano progettando un'insurrezione armata.
Debagory-Mokrievich ricordò in seguito che Bakunin non si aspettava una
rivoluzione su larga scala, spiegando di aver concepito l'insurrezione
nei termini della tattica nota in seguito come "propaganda col fatto".
L'insurrezione del 1874, avvenuta prima che il termine prendesse piede,
è un esempio di tale strategia, e delle differenti posizioni emerse nel
movimento anarchico nei confronti della sua concreta applicazione.
Negli anni 1873 e 1874 l'Italia conobbe la sua peggiore crisi economica
dopo l'unificazione. Gli effetti causati dall'inizio della transizione
da un'economia agricola/artigianale a un'economia industriale
cominciavano a farsi sentire. Le politiche fiscali draconiane attuate
dal ministro delle Finanze Sella alla fine degli anni Sessanta del XIX
secolo non erano riuscite a pareggiare il bilancio e l'emissione di
enormi quantità di cartamoneta da parte del governo; ciò aveva causato
una speculazione selvaggia e un'inflazione incontrollata. I cattivi
raccolti di due anni consecutivi provocarono un aumento dei prezzi,
tanto che a metà del 1873 i lavoratori di alcune città erano costretti a
spendere fino a un terzo del loro salario giornaliero per acquistare un
chilogrammo di pane. Il malcontento popolare cresceva costantemente di
fronte all'aumento dei prezzi e della disoccupazione. Gli scioperi per
aumenti di salario e le manifestazioni contro l'alto costo della vita si
moltiplicarono a Firenze, Livorno, Pisa, Roma, nelle province napoletane
e nel Lazio centrale per tutto il 1873, per poi diffondersi a nord nella
primavera successiva, a Forlì, Imola, Mantova, Parma, Cremona e Padova,
dove le truppe repressero i rivoltosi. I disordini raggiunsero il
culmine nei mesi di giugno e luglio del 1874, quando i granai vuoti
attendevano il nuovo raccolto e le ultime scorte di grano e altri
cereali diventavano scarse e più costose. In una ventina di città e
paesi della Toscana, dell'Emilia e della Romagna, grandi folle di
dimostranti - spesso composte da donne e bambini - protestarono contro i
prezzi dei generi alimentari, assaltarono fornai e commercianti di
cereali, saccheggiarono i negozi di pane e attaccarono i treni carichi
di grano. Nonostante il dispiegamento di tutte le truppe e i carabinieri
disponibili, le agitazioni popolari sembravano incontenibili.
Due fattori spinsero la Federazione italiana all'azione immediata nel
1874: oltre alle aspettative rivoluzionarie, la paura di perdere il
sostegno della base e la necessità di competere con i mazziniani e i
garibaldini.
Avendo acquisito la maggior parte dei propri membri dai democratici,
l'Internazionale avrebbe potuto facilmente perderli di nuovo se gli
anarchici non si fossero dimostrati degni successori delle tradizioni
rivoluzionarie del Risorgimento, specialmente dopo gli esempi ispiratori
della Comune di Parigi e della ribellione spagnola del 1873.
Andrea Costa, allora uno dei protagonisti dell'insurrezione e
successivamente primo deputato socialista, mette ancora più a fuoco la
questione: le agitazioni popolari del 1873 e 1874 convincono gli
anarchici che "era giunta l'occasione se non di provocare la rivoluzione
sociale in Italia, almeno di dare un esempio pratico che dimostrasse al
popolo ciò che volevamo e di propagare le nostre idee con prove di fatti".
Il fallimento del 1874 avrebbe dovuto spingere la Federazione italiana
ad un ripensamento rispetto alla fiducia negli istinti rivoluzionari
delle masse e all'uso esclusivo delle tattiche insurrezionali. Di
conseguenza, avrebbe dovuto essere aperta alla raccomandazione di dare
maggiore enfasi al sindacalismo e alla lotta economica, soprattutto
perché molti anarchici, tra cui Bakunin, avevano da tempo riconosciuto
il potenziale rivoluzionario del sindacalismo. Vedremo invece come la
risposta della Federazione italiana sia stata l'accentuazione
dell'intransigenza.
Tiziano Antonelli
https://umanitanova.org/propaganda-col-fatto-lesperienza-italiana-fra-il-1870-e-il-1874/
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