(it) 28/9 NOV. ASSEMBLEA NAZIONALE A NAPOLI SU NATO E MEDITERRANEO

autop (fcaruso@benevento.peoples.it)
Wed, 5 Nov 1997 15:07:52 +0100


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SABATO 29 E DOMENICA 30 NOVEMBRE ASSEMBLEA NAZIONALE AL C.S.O.A. OFFICINA 99 - NAPOLI- PER LA COSTRUZIONE DI UN INCONTRO DEI POPOLI E DELLE REALTA=92 IN LOTTA DEL MEDITERRANEO.

All=92 indomani del II Incontro Intercontinentale per l=92Umanit=E0 e contro= il Neoliberismo =E8 necessario muoversi per costruire effettivamente la Rete Mondiale delle Lotte, realizzando passaggi intermadi di incontri continentali e reti =93locali=94. Rispetto alla nostra realt=E0 riteniamo fondamentale il ribaltamento della concezione di Europa come Unione Europea, ed il riconoscimento dei legami storici con i popoli del mediterraneo, nonch=E9 degli attuali rapporti di sfruttamento e dominio tra le varie sponde del nostro =93cortile di casa=94, reso possibile anche dalle divisioni e dalla lontananza culturale tra popoli geograficamente confinanti. Ci sembra per questo estremamente importante l=92avvio di un percorso di incontro e comunicazione tra i popoli del Mediterraneo, dove si discuta delle lotte che riguardano la realt=E0 delle migrazioni (chiusura delle frontiere, libera cittadinanza, asilo politico), del controllo militare sulle popolazioni (dalla militarizzazione dei singoli territori, al ruolo del comando sud della NATO, come coordinatore e supporto logistico di tutte le operazioni militari che avvengono nel Mediterraneo). Non ci sfugge, d=92altra parte, la necessit=E0 di cominciare a discutere= anche di quelle zone del mediterraneo che meno e peggio conosciamo e rispetto alle quali siamo per lo pi=F9 rimasti spettatori: Albania, Marocco, Algeria, Ex Yugoslavia; provando anche a coinvolgere le realt=E0 di lotta che in queste stesse situazioni si muovono secondo i loro specifici obiettivi. Ci interessa in pratica non limitarci alle situazioni gi=E0 note (che non significa che vadano tralasciate), ma approfondire e diffondere la Rete con soggetti che fino ad ora ne sono rimasti scollegati. Si tratta di costruire uno sbocco al lavoro internazionalista de=7Flle strutture e dei collettivi che risulti sia ricompositivo sul piano nazionale, sia uno stimolo di confronto e convergenza tra le singole lotte (sull=92autodeterminazione,il lavoro, la casa, l=92immigrazione, la salute,= la liberazione della donna, la repressione) su un piano transnazionale. Per questo =E8 fondamentale che tutte le realt=E0, organizzate o non, che vogliono costruire insieme questo incontro del Mediterraneo contribuiscano ad estendere e arricchire la comunicazione tra le diverse lotte, e lavorino affinch=E9 la partecipazione sia la pi=F9 ampia possibile.Primo passo per la costruzione di una rete =E8, evidentemente, l=92attenzione alla rete di= scambio di informazioni e contatti. Proponiamo una due giorni di dibattito assembleare, a Napoli, i giorni 29 = =7Fe 30 novembre, per discutere assieme della preparazione di un incontro delle lotte e dei popoli del mediterraneo, da tenersi in un futuro da stabilire.

C.S.O.A. OFFICINA 99 LAB.OKK. SKA C.C.A. ACERRA

Per informazioni e contatti:

tel 0338-401494 fax 0815420249 E-mail : fcaruso@benevento.peoples.it - eferni@hotmail.com

MARE MOSTRUM come avanzare nel mediterraneo senza inciampare in una portaerei americana

Sulle rive opposte del Mediterraneo si fronteggiano il primo ed il terzo mondo, la vicinanza fisica e culturale non ha permesso nel corso di millenni l=92avvicinamento di forme di vita ed organizzazione sociale dall=92origine comune ed oggi , nell=92era del mercato globale, le distanze sembrano= aumentare.

INTEGRAZIONE EUROPEA E SPARTIZIONE DELL=92EUROPA Gli Stati a Nord hanno avviato dopo l=7Fa II guerra Mondiale un processo di unificazione prevalentemente economica, che ha subito una brusca accelerazione dopo la caduta dei paesi socialisti. Progressivamente sfumano le competenze dei singoli stati Nazione, ormai ridotti a meri esecutori di decisioni prese altrove. La sfera del politico =E8 sempre pi=F9 assorbita in quella dell=92economia, sono i mercati finanziari e le poche aziende che li= dirigono ad imprimere le linee politiche europee e nazionali. Il consiglio europeo ha infatti la funzione di sovralegislatore e regolatore che non mantiene rapporti con gli elettori, ma esclusivamente con i livelli di rappresentanza nazionali, finanziari ed extraeuropei. In questa cornice i paesi che hanno vissuto transizioni pi=F9 o meno= indolore verso l=92economia di mercato rappresentano un immediato bacino di vendita e produzione a basso costo da spartirsi, imponendo un modello di capitalismo sfrenato come scotto da pagare in vista del progressivo avvicinamento alle istituzioni europee. Giova qui ricordare che per accedere alla Unione Europea, i paesi dell=92est dovranno prima accettare le regole della NATO,= poi quelle della Comunit=E0 economica, ed infine potranno partecipare anche alla vita =93politica=94 dell=92unione. Nei =94paesi guida=94 invece si procede da anni e congiuntamente alla progressiva deregolamentazione del rapporto di lavoro, si acquisisce come inevitabile che la crescita economica non porti occupazione, i potentati privati si spartiscono il rimanente del patrimonio pubblico. Si legittima la geopardizzazione delle arre produttive e depresse tramite le macro-regioni trainanti. Analogamente al resto del mondo progressivamente aumenta la ricchezza dei ricchi e la povert=E0 dei poveri, unita alla= proletarizzazione dei ceti medi. Anche il Nord ha il suo proprio Sud all=92interno, non solo= in senso geografico. A seguito della massiva repressione delle lotte degli anni 70=92, si =E8 creata l=92unico vero coordinamento europeo: quello tra le= forze di polizia. La tendenza a normalizzare ed inglobare il dissenso viene fatta propria dai governi, aiutati dalla definitiva trasformazione dei sindacati in sindacati concertativi di Stato, esperienza mutuata dai sindacati nord-americani. A dieci anni dalla conclusione dei principali conflitti sociali sono ancora in vigore in tutto il continente le legislazioni di emergenza e si moltiplicano i summit e le strutture sovranazionali anti-terrorismo.

IL MEDITERRAN=7F=7FEO DOPO LA GUERRA FREDDA

In strana successione temporale, quasi immediata, sono la caduta del Muro di Berlino e il rapido smembramento del tessuto civile in due dei paesi leader del vecchio schieramento dei Non- Allineati: l=92Algeria e la Yugoslavia . Con la divisione e la successiva guerra in ex-Yugoslavia si avvia lo smembramento dei Balcani e la loro funzionalizzazione come autostrada verso l=92Est per le merci europee. I paesi europei vi hanno preso parte attivamente, prima ignorando la gravit=E0 della situazione, poi finanziando= a vario titolo le varie parti in conflitto(anche attraverso mercenari riciclati dalle nostre truppe speciali), ed infine attraverso le cosiddette =91missioni di pace=92 hanno imposto il loro controllo militare e politico. Innumerevoli inchieste testimoniano lo stretto coinvolgimento dei =91nostri= =92 governi nel traffico di armi, droga e materiale nucleare per tutto il corso della guerra ed anche dopo. Parliamo di profitti massimizzati ed in questo senso i Balcani sono oggi a pieno titolo parte integrante dell=92economia= europea. Nel 93=92 vengono firmati gli accordi di Oslo tra israeliani e l=92OLP,= salutati dall=92opinione pubblica internazionale come l=92inizio del Processo di Pace= in Medio-oriente. A causa del loro carattere profondamente ingiusto, non vengono sottoscritti dalla sinistra palestinese e dalle organizzazioni islamiche. I governi israeliani hanno continuato la loro politica espansionista e vessatoria, ignorando anche i contenuti stessi degli accordi. In realt=E0 di pace non se ne =E8 vista molta, in compenso si =E8 riuscita ad incrementare la divisione nel popolo arabo. L=92appoggio americano ad Israele e la noncuranza dei paesi europei hanno contribuito all=92estremizzazione delle posizioni degli islamici. Si= realizza e legittima cos=EC il piano americano di utilizzare i sionisti per mantenere in medio-oriente una solida postazione dell=92imperialismo. Riprova di ci=F2 sono gli accordi del 96 tra Turchia (allora a guida islamica!) e Israele, sia di carattere militare per far conquistare al governo turco maggiore legittimit=E0 all=92interno della NATO, sia sulla spartizione delle risorse idriche della regione. L=92acqua, una delle maggiori risorse di ricchezza in alcune zone, passa per quelle terre principalmente per territori Kurdi in Turchia e Siria e Palestinesi tra il Libano e Israele. Lo Stato turco, inscindibile dagli apparati militari che lo sostengono, preme perch=E9 possa entrare nell=92UE, contando sull=92appoggio dei suoi= primi partners commerciali: Germania e Italia. I diritti umani e politici rimangono lettera morta, sacrificati in nome dell=92ampliamento della sfera commerciale europea. L=92entrata organizzata dei paesi europei nell=92economia globale come terzo polo al fianco di USA e Giappone non passa solo per la svendita delle conquiste delle lotte operaie e dei movimenti sociali degli anni 60 e 70, ma richiede la creazione scientifica e programmata di sacche di sfruttamento all=92esterno dei paesi aderenti all=92UE. Il mercato comune europeo non pu= =F2 essere competitivo a livello internazionale a meno che non si garantisca il controllo economico delle risorse, della forza lavoro e l=92azzeramento dei dissensi sociali anche nel bacino del mediterraneo.

NON E=92 UN CASO, COSI=92 VA IL MONDO

Il 1994 segna una svolta cruciale per le politiche economiche dei paesi pi= =F9 industrializzati: la firma in Marocco dell=92Uruguay Round. Questo trattato rappresenta il primo accordo internazionale che vede congiunti paesi del primo, secondo e terzo mondo nel pianificare la strada verso il libero commercio mondiale, prospettiva sinora irrealizzabile a causa delle politiche protezionistiche dei diversi paesi. Il primo accordo: il GATT risale al 47=92, ma ha avuto applicazione principalmente tra i paesi ricchi. Successivamente, sia il potere sempre crescente del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), sia lo strangolamento economico dei paesi del III mondo a causa dell=92indebitamento estero coordinato dallo strozzinaggio della Banca Mondiale, hanno imposto il progressivo abbattimento delle barriere doganali e l=92asservimento dell=92economia nazionale ai parametri= del capitale finanziario sovranazionale. Parallelamente hanno una spinta in avanti i trattati di libero commercio =91locali=92, gi=E0 pianificati dai= paesi pi=F9 industrializzati. Il NAFTA per il nord-america rappresenta l=92inserimento definitivo del Messico nella sfera di controllo statunitense, nonch=E9 la cruna dell=92ago attraverso la quale devono di volta in volta passare le decisioni del MERCOSUR, il trattato di libero scambio che unisce vari paesi dell=92America Latina. Non sono pi=F9 necessarie dittature militari vere e proprie per favorire lo sfruttamento yankee, bastano false democrazie riconosciute per il loro =91sforzo di modernizzare i paesi=92. L=92APEC permette al Giappone di imporre il proprio modello di sviluppo a =7Fmolti paesi del Sud-Est asiatico, che vedono negli ultimi 10 anni un crescita esponenziale del PIL superiore a qualsiasi paese del G8, il tutto a costo di incredibili devastazioni ambientali ed a condizioni di lavoro quasi servili, ma in fabbriche spesso iperautomatizzate. Lo sviluppo industriale e tecnologico, non sempre porta con s=E9 il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Ognuno di questi accordi (singolarmente procedenti tutti secondo la direzione Nord-Sud) prevede come dazio da pagare per il progresso la divaricazione progressiva del tenore di vita tra paesi leader e gregari, ma anche una stretta dipendenza di questi ultimi dai primi, non tralasciando l=92imposizione dei modelli culturali, sociali e religiosi del Nord del= mondo al Sud. In questo secolo si =E8 passati dal neo-colonialismo= ,all=92imperialismo al neoliberismo, ed il rapporto Nord- Sud sembra sempre pi=F9 quello che= lega un operaio europeo al suo datore di lavoro: piccoli, insignificanti aumenti, ma totale deregolamentazione del rapporto e limitazione delle libert=E0 sindacali, pena il licenziamento immediato. Ma il Sud ha il suo proprio Nord all=92interno che coadiuva nella gestione degli squilibri, l=92alleanza tra la borghesia araba e quella europea =E8 esemplare, cos=EC= come il cordone ombelicale che lega paradisi fiscali come Hong Kong e Singapore ai banchieri americani o i governi sud-americani ai narcotrafficanti= occidentali.

UN FLUSSO INARRESTABILE: CARATTERISTICHE E FUNZIONALITA=92= DELL=92IMMIGRAZIONE:

Viviamo su un pianeta dove =7Fil 20% degli abitanti gestisce l=9280% della ricchezza, dove le multinazionali scatenano ad arte conflitti mascherati poi come etnici o religiosi per spartirsi la gestione delle risorse dei paesi poveri (di denaro) ma ricchi (di risorse). Questo quadro gi=E0 spiegherebbe= di per s=E9 l=92aumento progressivo dei flussi migratori da Sud verso Nord, ma= non lo esaurisce . Spesso assistiamo a=7F vere e proprie fughe di massa da guerre o conflitti intestini , ondate di profughi che nei paesi di origine rischiano non solo la fame , ma la morte essendo spesso parti perseguitate come oppositori politici o etnie minori. Puntualmente, come avviene per gli Algerini, per i Kurdi, per gli Albanesi , i Bosniaci, i Serbi, i Rom al loro arrivo in Europa non vengono mai considerati come rifugiati politici o accettati come profughi, ma come immigrati clandestini, e spesso pi=F9 che lavoro cercano la possibilit=E0 di continuare a vivere. Gli stessi paesi che avevano leggi in favore dei profughi le stanno rapidamente rivedendo (Germania e Francia ad esempio) , per passare ai pi=F9 =91occidentali=92 carceri speciali per immigrati. Le leggi anti-immigrati costituiscono oram=7Fai la spina dorsale della = nuova legislazione repressiva europea( accordi di Schengen), ma nascondono funzionalit=E0 tutte interne al mercato del lavoro. In primis, chi pu=F2= credere che l=92illegalit=E0, la criminalit=E0, la prostituzione nascano o siano= dirette conseguenze di usi e costumi di popoli che le hanno imparate nel corso dei secoli proprio da noi occidentali? Ma soprattutto va sottolineato come tramite l=92obbligo per gli immigrati di restare nell=92illegalit=E0 (spesso sono manodopera istruita e specializzata)= permette ai datori di lavoro di estrarre super profitti totalmente in nero. D=92altro lato gli immigrati rimangono cos=EC per lo Stato e per le polizie dei lavoratori sui quali =E8 facilissimo esercitare controllo diretto delle istanze e limitare al pi=F9 possibile le lotte per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita.

PER LA COSTRUZIONE DI UN INCONTRO DELLE REALTA=92 DI LOTTA E DEI POPOLI DEL MEDITERRANEO

Le divisioni tra i popoli alimentate dal capitale trovano un=92espressione drammatica nel mediterraneo. E=92 in corso una colonizzazione economica e culturale mascherata sotto il nome di progresso, i mass-media occidentali conducono un=92orchestrata crociata contro il popolo arabo occultando le specifiche responsabilit=E0 dei nostri governi nella gestione dei conflitti= e nelle forniture di armi da parte di aziende spesso sotto il controllo statale. Il nostro approvvigionameto di energia =E8 oggi pi=F9 che mai relazionato al petrolio ed al gas arabo, gli accordi bilaterali proliferano,= ma peggiorano le condizioni di vita. E=92 la politica di mettere gli sfruttati gli uni contro gli altri, non nuova ma pi=F9 che mai efficace in questo periodo dove il surplus di informazioni non coincide con una gestione democratica ed orizzontale delle stesse. Negli anni 70=92 hanno cercato di mettere i lavoratori contro i movimenti sociali, oggi oppongono il disoccupato ed il precario europeo all=92arabo islamico o al lavoratore immigrato. E=92 un dato di fatto: i movimenti non sono ancora riusciti a colmare il gap prodotto dalla globalizzazione tra loro ed i loro referenti, che non si trovano pi=F9 in un solo paese, ma ovunque sono oramai soggetti alla medesime leggi ed alle medesime politiche economiche. Pensando al nostro territorio e cercando di definirlo, non possiamo presci=7Fndere dall=92abbattere le frontiere che ci sono comunque sempre= state strette: bisogna ribaltare la concezione di Europa.Non proponiamo carovane di aiuti umanitari per i popoli in lotta, ma una riflessione analitica che porti all=92internazionalizzazione dei conflitti a partire dalla nostra= comune matrice storica e culturale: il Mediterraneo. Ai cattolici possiamo lasciare l=92idea che gli immigrati sono dei poverini= da aiutare, per noi costituiscono un nuovo soggetto del lavoro deregolamentato, ed in quanto tale fanno parte della classe lavoratrice. Rompere l=92idea, tanto cara ai teorici della destra neofascista o democratico-progressista del novecento(come Junger e Schmidt) della Patria Comune Europea infarcita di banalizzazioni come quella del suo carattere originario greco-teutonico-celtico, ormai invise anche ai filologi. Ricostruire l=92opposizione sociale su scala trans-nazionale a partire dalla riconnessione di una trama di contatti e riconoscibilit=E0 reciproca che= porti alla rottura dell=92isolamento costruito ad arte intorno a noi e che abbiamo anche in parte interiorizzato negli anni 80=92 e 90=92.

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