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(it) Italy, FDCA, Cantier #24: L'anticapitalismo è necessario per le lotte trans - Alice Vaude (OST)* (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Sat, 6 Apr 2024 08:18:23 +0300


L'organistica de solidarité trans (OST) è un'organizzazione trans associativa nazionale che combina lotte di auto-sostegno e di protesta. Una delle loro due segretarie nazionali, Alice Vaude, ha rilasciato un'intervista ad Alternative Libertaire. ---- Alternative Libertaire: ---- da dove viene l'OST? Come e perché vi siete organizzati su base nazionale? ---- Alice Vaude: ---- All'inizio era proprio per riempire un vuoto che c'era a Tours. Già allora eravamo un'associazione non solo di auto-sostentamento, ma anche di lotta, ed è questa dualità che ci rappresentava e ci rappresenta ancora.

Siamo a un punto in cui gli attacchi anti-trans aumentano: conservatori e reazionari, come nelle associazioni Ypomoni o nell'Osservatorio della Sirenetta, portano avanti incessanti lobbying e attacchi politici. La Francia sta seguendo la strada del Regno Unito dove le reazioni stanno portando avanti attacchi legislativi contro le persone trans in Parlamento: questo sta accadendo in Francia, dove oggi non ci sono voci trans portate su scala nazionale.

Pensiamo che questa voce debba esistere e, per questo, abbiamo bisogno di un'associazione nazionale. Un'altra necessità è avere uno strumento per impostare l'auto-supporto, perché fondare un'organizzazione locale costa molto di più che aderire a un'organizzazione nazionale. Ci permette anche di poter dialogare ed entrare in contatto con altre organizzazioni del movimento sociale (femministe, sindacati, antirazzisti, antiabilismo,(1) ecc.).

Non ci siamo lanciati subito in un'espansione nazionale, abbiamo posto le basi operative democratiche e stabili a Tours prima di creare altre sezioni locali, come a Nîmes. Oggi, con cinque sezioni, c'è un buon funzionamento tra la routine delle sezioni e la politica nazionale.

Che rapporti intrattiene l'OST con il mondo transassociativo?

L'associazione trans dalla morte della Fédération Trans Inter è molto dispersa e con pochissimi contatti. Si concentra principalmente sull'autosufficienza. È necessario il lavoro fornito da tutto il movimento, importante è anche la presenza degli attivisti più anziani. Infatti lavoriamo e costruiamo insieme, come a ExisTransInter.

In futuro, come movimento trans, dobbiamo riuscire a costruire un equilibrio di potere e, per questo, sarebbe interessante avere uno spazio per unire le forze. Siamo tutti uniti dal desiderio di fornire sostegno alle persone trans, soprattutto date le condizioni che la transizione comporta.

Quali oppressioni sperimentano le persone trans nel mondo del lavoro e come pensi che possiamo combatterle?

La stragrande maggioranza delle persone trans sono lavoratori precari perché i percorsi di transizione portano a pressioni nelle aziende, chiusura e molestie. Ciò porta spesso all'uscita dal mondo del lavoro retribuito e all'isolamento, un circolo vizioso chiuso dalla discriminazione nelle assunzioni. Questo fenomeno è tanto più vero per le donne immigrate, che, escluse dal lavoro retribuito, vengono spinte a prostituirsi.

Questo non è un modello dipendente da pochi capi transfobici, ma piuttosto dalle conseguenze del sistema capitalista e patriarcale. Di conseguenza, uno dei nostri ruoli è quello di far sì che i lavoratori trans acquisiscano una coscienza di classe perché non saremo in grado di migliorare le nostre condizioni di vita come persone trans se non miglioriamo quelle di tutti i lavoratori.

In questo senso invitiamo tutte le persone trans a sindacalizzarsi, ad aderire ad organizzazioni politiche rivoluzionarie. Oltre a ciò, abbiamo potuto iniziare a lavorare con alcuni sindacati, dipartimentali e regionali per armarli di fronte alla transfobia nel mondo del lavoro. Questo lavoro ha dato i suoi frutti soprattutto con i sindacati sanitari.

Abbiamo tutto l'interesse ad un riavvicinamento tra il movimento sindacale e il movimento trans, ad aprire spazi di discussione e formazione.

L'anticapitalismo è necessario per le lotte trans, l'auto-sostegno è essenziale ma è una cura palliativa e dobbiamo lottare alle radici del sistema capitalista, patriarcale, imperialista e razzista. Ma è vero anche il contrario: la lotta politica non basta.

Da quello che dici possiamo capire che l'OST ha una prospettiva rivoluzionaria, è così?

L'OST è un'organizzazione di massa, mira a riunire tutte le persone trans indipendentemente dalle loro correnti ideologiche.

Ciò non ci impedisce di avere linee politiche rivoluzionarie, marxiste, antimperialiste, femministe radicali.

Reclutiamo in gran parte sulla base dell'aiuto reciproco e formiamo ad avere prospettive politiche per e da parte delle persone trans.

E in effetti siamo critici nei confronti delle politiche borghesi e riformiste che sono state attuate nei confronti delle persone trans.

Le promesse non vengono mantenute e quando esiste una legislazione pro-trans le associazioni non vengono consultate e le loro raccomandazioni vengono ignorate.

Anche se è interessante occupare certi consigli come quello della sanità, la rappresentanza nei luoghi di potere della democrazia borghese non è un obiettivo.

Quali sono le vostre attività sul campo?

Le sezioni dell'OST dispongono di linee dirette per accogliere le persone trans, per sostenerle ma anche per creare collegamenti tra loro perché spesso sono isolate. Le sezioni investono anche nelle lotte sociali e partecipano alla loro costruzione. Durante la riforma delle pensioni eravamo presenti a Tours come OST, e oggi siamo presenti a tutte le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese.

Una volta terminato questo lavoro, cerchiamo di costruire lotte trans locali. Ad esempio, intorno a Lille, stiamo lavorando per creare un ampio fronte antifascista (anche con l'UCL) per reagire all'estrema destra che distribuisce volantini anti-trans.

C'è una data per reagire alla massiccia offensiva transfobica in corso, è il 12 ottobre 2024, data in cui invitiamo ad una forte presenza politica e sindacale alla marcia ExisTransInter per imporre un equilibrio di potere contro l'ascesa dei media anti-trans e fronte istituzionale in Francia.

*Intervista raccolte da Lou e Lou (Union Communiste Libertaire Grenoble)

Note:

1) L'antiabilismo si connota come una pratica di equità. Esso infatti si propone di costruire un mondo accessibile per tutti e tutte, un mondo dove i corpi non siano categorizzati, un mondo organizzato in modo darispondere ai bisogni di ciascuno/a.

http://alternativalibertaria.fdca.it/
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