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(it) Italy, Sicilia Libertaria: No muos: per Gaza contro la guerra (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Sat, 30 Mar 2024 15:28:04 +0300
La tragedia di Gaza è stata al centro di diverse iniziative nel mese di
febbraio in cui il movimento NO MUOS è stato direttamente o
indirettamente protagonista. Dell'iniziativa di Palermo del 24 febbraio
si può leggere in questa stessa pagina; essa è stata preceduta da due
sit-in davanti l'Agenzia Consolare statunitense e il Consolato della
Federazione russa. Sempre il 24 una grande manifestazione si è svolta a
Catania, ed anche in questa occasione la polizia ha sfoderato i
manganelli contro i manifestanti, notizia poi finita per essere
surclassata dalle cariche violente contro gli studenti di Pisa e di Firenze.
Il 2 marzo il Movimento è tornato in piazza a Niscemi con questa
piattaforma:
BASTA GUERRE
NO AL GENOCIDIO A GAZA
Appoggiamo la lotta del popolo palestinese
A fianco dell'opposizione alla guerra e al governo Netanyahu in Israele
Contro il conflitto NATO-Russia in Ucraina
A fianco dei disertori russi e ucraini che rifiutano di combattere una
guerra fratricida
Contro l'aggressione dello Stato turco al Rojava, per
l'autodeterminazione del popolo curdo
Contro la militarizzazione del territorio siciliano e il ruolo attivo
dell'Italia nelle guerre in corso.
La manifestazione, aperta e chiusa da un flash mob della comunità
tunisina e da un gruppo di ragazzi migranti del centro per minori non
accompagnati, è stata mirabilmente gestita da Antonio Mazzeo con un
intervento preciso sulle responsabilità dell'Italia nelle guerre in
corso: il recente protocollo firmato da Meloni a Kiev sull'impegno ad
intervenire militarmente in territorio Ucraino, il supporto con le basi
militari USA e NATO alle operazioni belliche in Ucraina e ad Israele nel
massacro a Gaza, la vendita di armamenti che stanno contribuendo ai
massacri, la verità dietro l'intervento in Mar Rosso. Altri interventi
hanno caratterizzato l'assemblea pubblica, che ha registrato una
discreta partecipazione di attivist* e di pubblico, circondati da un
esagerato spiegamento di forze di polizia e carabinieri.
Intanto, puntuali come ogni anno, ma sempre di più inserite
funzionalmente nei contesti bellici in atto e nel coinvolgimento armato
dell'Europa di cui scriviamo nell'editoriale di questo numero, giungono
in Sicilia orientale, ad Augusta, ed in particolare nell'area marittima
e dello Jonio, le esercitazioni militari Dynamic Manta; riprendiamo
quanto scrive Matteo Vecchi su formiche.it:
Nel corso di dodici giorni le marine militari di sei Paesi dell'Alleanza
Atlantica si addestreranno nella guerra antisommergibile. L'evento
offrirà la possibilità di migliorare le capacità di cooperazione tra le
varie forze presenti in mare e di comprendere meglio gli scenari
operativi derivanti da un'escalation del conflitto con la Federazione russa
Sta iniziando al largo della costa siciliana l'esercitazione navale Nato
Dynamic Manta, che coinvolgerà marine e aereonautiche militari dei Paesi
dell'Alleanza Atlantica con l'obbiettivo di affinare le loro capacità di
antisommergibile e aumentare il livello della cooperazione tra i paesi
del patto Atlantico. L'attività addestrativa, pianificata dal Comando
marittimo alleato Nato (Marcom) si svolgerà al largo delle coste
orientali e meridionali della Sicilia.
L'esercitazione
L'evento vedrà la partecipazione di unità navali di Italia, Francia,
Grecia, Spagna, Stati Uniti e Turchia e di unità aeree di Germania,
Canada, Grecia, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia. Le operazioni
vedranno sette sommergibili alternarsi nei ruoli di cacciatori e prede
per simulare istanze di guerra navale nel Mediterraneo. I sottomarini
opereranno aiutati dagli asset navali di superficie e aerei schierati
dai Paesi partecipanti. L'Italia, Paese ospitante dell'evento,
parteciperà all'evento con unità navali e velivoli ad ala rotante oltre
a mettere a disposizione dei partecipanti le sue strutture logistiche,
in particolare la base navale di Augusta. Le navi inviate dall'Italia
sono la fregata antisommergibile Carlo Margottini, il cacciatorpediniere
Luigi Durand de la Penne, il pattugliatore Francesco Morosini e due
sommergibili.
La centralità della cooperazione
L'esercitazione è fondamentale dato che lo scenario più realistico di un
intervento navale Nato nel Mediterraneo consiste nel sigillare le tre
entrate del Mare, gli stretti dei Dardanelli e Gibilterra e il canale di
Suez, per impedire l'ingresso di potenze avversarie, per poi, in una
seconda fase, iniziare a pattugliare il mare individuando ed eliminando
le minacce sottomarine. Lo sviluppo di capacità di collaborazione fra le
aereonautiche e le marine dei diversi Paesi membri è la pietra d'angolo
per tali operazioni e sarà centrale per controbilanciare l'ipotetica
superiorità numerica delle marine avversarie.
Il ruolo della Turchia
È interessante la presenza della Turchia tra i partecipanti
dell'esercitazione. Il Paese, infatti, di recente è stato al centro di
alcuni dissidi all'interno del Patto, come per esempio relativamente
all'ingresso della Svezia nella stessa. Erdogan, in un primo momento,
aveva anche tentato di presentarsi come figura di mediazione tra la
Russia e l'Occidente, in contrapposizione alla linea prevalente nel
resto del blocco atlantico. La sua presenza nell'esercitazione Dynamic
Manta è però il riconoscimento della sua centralità in qualunque piano
di contenimento della Federazione russa. La Turchia avrebbe, infatti, un
ruolo centrale nel mantenimento del blocco dello stretto dei Dardanelli
e nell'eliminazione della flotta Russa nel mar Nero, grazie alla sua
posizione geografica. Il contenimento della Russia nel mar Nero senza
partecipazione e impegno della Turchia sarebbe quasi irrealizzabile.
La proiezione oltre Suez
L'esercitazione dimostra come l'avversario principale per cui si prepara
l'Alleanza atlantica sia la Federazione russa. Il teatro mediterraneo
implica chiare condizioni operative per le marine dell'Alleanza
Atlantica che possono contare su catene logistiche molto corte ed
efficienti e, soprattutto, su un avversario, Mosca, con limitate
capacità navali. Una questione più complessa è la proiezione delle
dinamiche relative all'esercitazione nel contesto di un'eventuale
operazione proiettata verso l'Indo-Pacifico. Le marine europee
dovrebbero riuscire ad acquisire le capacità logistiche per operare nel
teatro asiatico con la stessa efficienza che hanno nel Mediteranno. La
questione più pressante sarebbe il bisogno di un continuo rifornimento
di missili intercettori, indispensabili, per rispondere alle minacce
missilistiche che caratterizzerebbero il teatro dell'Indo-Pacifico.
Probabilmente, anche in uno scenario diverso dal conflitto con la
federazione Russa, le marine europee dovrebbero garantire la sicurezza
del Mediterraneo allargato permettendo, così, alla marina statunitense
di concentrare tutte le sue forze ad Oriente.
Dal versante dei tribunali gli avvocati ci fanno sapere che zio Ciccio è
stato assolto nel processo per i fatti dll'8 agosto 2020 (violazione
della distanza di 50 metri dal cancello della base NRTF); assolti anche
i compagni inquisiti per la passeggiata notturna durante uno degli
ultimi campeggi: Ludovica perché il fatto non costituisce reato, Giacomo
e Lorenzo per irrilevanza penale della condotta.
http://sicilialibertaria.it
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