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(it) Greece, libertasalonica: 8 marzo: Giornata della Resistenza e della Lotta | Marcia femminista: giovedì 8/3, 18:00, Kamara (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Fri, 29 Mar 2024 10:18:49 +0300
"Il nostro posto nell'umanità come donne non può essere conquistato con
la supplica ma con la lotta." - Louise Michel ---- L'8 marzo,
storicamente parlando, è stata fondata nel 1910 dopo una serie di lotte
collettive e radicali delle donne. Le rivendicazioni delle lavoratrici,
locali e immigrate, che hanno ricevuto terreni negli Stati Uniti,
principalmente nelle fabbriche tessili e nelle fabbriche di New York,
hanno portato a mobilitazioni e scioperi senza precedenti. Quelle donne
intransigenti si organizzavano, rivendicavano, si scontravano. Hanno
lottato per essere liberati dalle condizioni di lavoro disumane, dagli
orari estenuanti e dai magri salari che ricevevano. Hanno combattuto per
la liberazione dalle oppressioni e dai ruoli tradizionali loro
assegnati. Tutte queste lotte non sono andate perse, poiché questa
giornata rappresenta un punto di svolta per la partecipazione attiva
delle donne alle lotte di classe e sociali.
Quale sarà, però, l'8 marzo di oggi? Il sistema capitalista si è
sbizzarrito nella monetizzazione dei movimenti sociali e delle rivolte.
È una pratica comune che mira ad assimilare tutte le forme di resistenza
e opposizione al potere, fino a renderle sostanzialmente innocue per il
suo dominio. Pertanto, non siamo affatto sorpresi dal fatto che questo
giorno sia stato istituito semplicemente come una "festa delle donne". È
un tentativo spregevole di attribuire una dimensione istituzionale alle
lotte delle donne e di demistificare ogni loro caratteristica radicale e
di classe.
Quindi no, l'8 marzo non è per noi la festa della donna, cioè un giorno
in cui la donna viene premiata per il suo ruolo di brava moglie, madre e
casalinga. Non è una celebrazione per evidenziare gli standard
capitalistici di bellezza. Non un'altra celebrazione del consumismo e
della commercializzazione in cui mazzi di fiori e cartoline vengono
inviati a tutte le "signore".
L'8 marzo è una conquista storica delle donne della nostra classe, una
giornata di resistenza e di lotta che è stata, è e continuerà ad essere
fonte d'ispirazione per tutte le vittime della violenza di genere, per
tutte le femminilità abusate che hanno trovato il coraggio di parlare,
per ogni lavoratrice che, mentre viene annientata ogni giorno sul
lavoro, deve affrontare anche un annientamento mentale, quello della
costante sottovalutazione da parte dei suoi colleghi o capi uomini, per
ogni combattente detenuto che viene punito per i suoi ideali e la sua
azione socio-politica, per ogni immigrato e incarcerati nei campi di
concentramento, per coloro che lottano per liberarsi da ogni forma di
oppressione. È fonte di ispirazione per tutti coloro che lottano contro
il mostro del patriarcato, ma anche di qualsiasi altro potere.
Il ruolo dello Stato nella definizione delle relazioni sociali è
erroneamente sottovalutato, perché nel caso della violenza di genere il
problema, presentato come una forma isolata di oppressione, un "sintomo
dei tempi", si sposta tra uomo-donna/governante soggetti governati e non
viene trattato come un fenomeno derivante dal partenariato
Stato-capitale. In altre parole, si nasconde, ancora una volta, che
finché esisterà il capitalismo, ogni rapporto di potere sarà mobilitato
con il contributo decisivo dello Stato, a beneficio del capitale.
Sappiamo però molto bene che la violenza patriarcale è sempre stata
utilizzata come strumento per frammentare la base sociale, con
l'obiettivo finale di schiavizzarla.
Nessuno, quindi, può contestare l'esistenza del patriarcato in ogni
aspetto della vita delle donne.
Le molestie sessuali nello spazio pubblico e nei discorsi sono diventati
una routine quotidiana per tutte le donne: per strada, sull'autobus,
nelle piazze, con fischi e gesti, con la retorica che spiega che la
vittima "lo ha voluto e l'ha ottenuto", perché lei era vestita in modo
provocatorio e con "consigli" su come stare attenti a dove e come si
muovono le donne.
Pertanto, la lotta contro il patriarcato, la violenza di genere, il
sessismo e l'omofobia è direttamente intrecciata con la lotta contro lo
Stato e il capitalismo. L'emancipazione delle donne può avvenire solo
attraverso l'organizzazione e la collettivizzazione dei soggetti
oppressi. Tutti gli inferni di questa terra devono unire le forze,
essere solidali gli uni con gli altri e alzare la loro statura contro la
discriminazione di genere e il sistema che la genera. Noi come anarchici
dobbiamo sostenere queste lotte e combattere la nostra battaglia per
l'abolizione di tutte le forme di potere. Per continuare la nostra
lotta, affinché sulle rovine del marcio sistema capitalista possiamo
costruire un mondo di vera uguaglianza, libertà e aiuto reciproco.
CONTRO LA CULTURA DELLO STUPRO E I FEMICIDI
CONTRO IL PATRIARCATO, IL CAPITALISMO E LO STATO
MARCIA FEMMINISTA: GIOVEDI 3/8, ORE 18:00 Aula
*Sosteniamo il blocco femminista congiunto di Rabbia Viola Libertarian
Feminism Collective e Witches Fight back
Iniziativa per la Libertà di Salonicco
blog: libertasalonica.wordpress.com
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