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(it) Greece, APO, land & freedom: Contro lo sfollamento e il massacro del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Mon, 25 Mar 2024 09:24:43 +0200


Da oltre 75 anni il popolo palestinese è sotto costante e implacabile attacco da parte dello Stato razzista di Israele. E mentre combatte per la sua libertà e resiste allo sfollamento, alla conquista della terra palestinese e al suo annientamento, le sue politiche di sterminio si intensificano. Le persecuzioni, gli spostamenti forzati, le uccisioni, le incarcerazioni, gli incessanti attacchi militari via terra, aria e mare da parte delle forze israeliane, i cecchini, i pogrom razzisti per l'espansione degli insediamenti, il blocco della Striscia di Gaza, l'occupazione in Cisgiordania, la costruzione di un muro attorno ai restanti territori palestinesi, l'applicazione di un maggiore controllo e una dura oppressione, la povertà e la mancanza di beni di base per la sopravvivenza, l'imposizione di un moderno apartheid costituiscono la realtà vissuta dai palestinesi per decenni.
Lo Stato di Israele è un modello di militarizzazione e imposizione, una macchina di morte che ormai da anni attacca i palestinesi per sottometterli ad accettare l'occupazione militare alla quale resistono con enorme abnegazione. Uno Stato che è davvero un modello per le democrazie occidentali, avanguardia del totalitarismo moderno, poiché applica al suo territorio le condizioni generalizzate di controllo e oppressione contenute nel movimento guida del sistema. E gli alleati chiave nelle sue attività sono le forze guida del blocco di potere occidentale che stanno cercando di espandere il proprio potere e i propri interessi nella più ampia regione del Medio Oriente. In questo contesto, lo Stato greco - pienamente attaccato al carro della sovranità occidentale - tenta di sviluppare ulteriormente le sue relazioni di cooperazione con lo Stato di Israele attraverso una serie di accordi strategici energetici, militari ed economici.
Dal 7 ottobre 2023, dopo l'attacco delle organizzazioni palestinesi, le forze israeliane, con audacia, propagano la vasta operazione di guerra per espellere e annientare i palestinesi come diritto all'autodifesa. I bombardamenti aerei prima e l'invasione via terra di Gaza - una delle aree già più densamente popolate del pianeta, a causa dell'embargo imposto dallo Stato di Israele nel 2007, dominata da deprivazione e impoverimento - hanno avuto come conseguenza dell'omicidio di quasi 30.000 palestinesi, tra cui più di 12.000 bambini morti, la distruzione di edifici, ospedali, scuole, case, strade, infrastrutture di approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari, la mancanza di elettricità e carburante necessari per la produzione agricola di alimenti, la completa privazione di acqua potabile acqua e fornitura di cibo e forniture mediche. Mentre in Cisgiordania si verificano pogrom omicidi, persecuzioni, percosse e licenziamenti di palestinesi.
In questi giorni siamo di fronte ad un nuovo picco di tentativi di sterminio. Lo Stato d'Israele, pur continuando gli attacchi a nord di Gaza e imponendo il terrore in Cisgiordania, ha lanciato gli attacchi aerei e ora annuncia l'intervento di terra a Rafah. Rafah si trova nella parte meridionale della Striscia di Gaza e fino a poco tempo fa era l'unico passaggio commerciale consentito da Israele, anche per la copertura minima dei bisogni primari di coloro che vivono nella Striscia di Gaza. Più della metà della popolazione, 1.300.000 persone, si sono rifugiate in questa città a seguito degli attacchi e della distruzione nel resto di Gaza. In questa città ora minacciano l'invasione dell'esercito israeliano, annunciando un'atrocità e il completamento del genocidio del popolo palestinese.
Un genocidio compiuto da un'alleanza di stati occidentali, i cui tiepidi annunci "umanitari" non fanno altro che confermare il loro consenso e il loro sostegno alle operazioni di Israele, mantenendo allo stesso tempo accordi politici ed economici tra loro, attaccando le manifestazioni di solidarietà che hanno luogo intorno al mondo e criminalizzare i simboli del popolo palestinese, sostenendo che nel mondo dello Stato e del capitalismo esiste una sola "giustizia". Quella del forte che si impone con forza sui deboli.
Noi, da parte nostra, non possiamo che essere solidali con il popolo palestinese che continua a lottare duramente e con tenacia per la propria sopravvivenza, dignità e libertà, avendo come unici alleati i combattenti di tutto il mondo. Vogliamo evidenziare questi elementi della loro lotta come anarchici, le sue possibilità
conquistato per contrastare il potente conquistatore, la capacità dei poveri e degli esclusi di ribellarsi anche nelle condizioni più barbare.

Vogliamo che la solidarietà internazionale crei spaccature all'interno dei sovrani aggressori, riportando in primo piano la nostra stessa storia, la storia delle lotte di coloro che dal basso, contro ogni tempo, creano la realtà viva della libertà e della solidarietà, essendo l'unico vero baluardo nel progresso del totalitarismo moderno. Fino alla liberazione totale dei popoli dalle nazioni, dalle religioni, dal razzismo e dall'intolleranza.

LIBERTÀ NELLA LOTTA CON LA PALESTINA!

LA SOLIDARIETÀ L'ARMA DEL POPOLO

SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
CONTRO LA MODERNA INTEGRAZIONE TRA STATO E CAPITALE

ORGANIZZAZIONE-FEDERAZIONE POLITICA ANARCHICA DI COLLETTIVI

https://landandfreedom.gr/el/agones/1529-keimeno-enantia-ston-ektopismo-kai-ti-sfagi-tou-palaistiniakoy-laoy-apo-to-kratos-tou-israil
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