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(it) Italy, Sicilia Libertaria: In arrivo i nuovi organismi modificati (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Sun, 24 Mar 2024 07:56:56 +0200


Mentre la protesta degli agricoltori continua, anche se i media dopo il rilievo inizialmente concessole ora sembrano ignorarla, è quasi passata sotto silenzio l'approvazione il 7 febbraio scorso, da parte del Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria, della proposta avanzata dalla Commissione Europea di Regolamento per le nuove tecniche genomiche (Ngt), in Italia chiamate Tea (Tecniche di evoluzione assistita), una votazione non certo all'unanimità con 307 voti favorevoli, 263 contrari e 41 astenuti. Per quanto riguarda gli italiani in aula, hanno votato compatte a favore le delegazioni di FdI (gruppo Ecr), Lega (Id), Italia Viva (Renew), Forza Italia (Ppe) e contro il Movimento 5 stelle e i Verdi. Il Pd si è invece spaccato in due, con il voto positivo tra gli altri dell'ex ministro dell'agricoltura Paolo De Castro, che fa parte della Commissione agricoltura. La partita è ancora aperta perché ora serve il parere del Consiglio dell'UE, cioè dei Ministri dell'Agricoltura degli stati membri, ma non si prevede niente di buono e il testo potrebbe anche subire un ulteriore peggioramento. «Le Ngt sono fondamentali per rafforzare la sicurezza alimentare dell'Europa e rendere più verde la nostra produzione agricola. Le nuove regole consentiranno lo sviluppo di varietà vegetali migliorate che garantiranno rese più elevate, saranno resistenti al clima o richiederanno meno fertilizzanti e pesticidi», ha evidenziato la relatrice del testo, l'eurodeputata svedese Jessica Polfjard (Ppe).

In virtù di questo nuovo regolamento le piante, il cui DNA è stato manipolato, non apparterrebbero più ad un'unica categoria, quella degli OGM, ma verrebbero classificate in due gruppi distinti. Gli Ngt di categoria 1 se le modifiche genetiche, recita il testo, "potrebbero anche essere presenti in natura o prodotte tramite riproduzione convenzionale", cioè sono ottenute solo con tecniche di mutagenesi e cisgenesi mirate (compresa l'intragenesi) e comprendono un numero di modifiche limitato. E gli Ngt di categoria 2 se le modifiche comprendono anche la transgenesi o sono in numero elevato. La mutagenesi mirata è una tecnica che produce mutazioni del DNA senza però inserire materiale genetico estraneo, le modifiche cioè avvengono all'interno di una stessa specie vegetale. La cisgenesi mirata invece inserisce nuovo materiale genetico proveniente da un organismo sessualmente compatibile con l'organismo ricevente, cioè tra piante "naturalmente compatibili" come ad esempio due tipi di agrumi. L'intragenesi inserisce combinazione di sequenze diverse provenienti da un donatore che appartiene alla stessa specie del ricevente o a una specie strettamente imparentata. La transgenesi è invece una tecnica che introduce in una pianta materiale genetico proveniente da una specie considerata non incrociabile come per esempio una banana ed un pomodoro. Così mentre per gli Ngt 2 resterebbero valide le regole esistenti per gli Ogm, per gli Ngt 1 ciò non avverrebbe ed essi sarebbero esentati dalle norme su etichettatura, tracciabilità e valutazione del rischio previsti dalla legislazione UE sugli OGM. Legislazione che peraltro già ci tutela solo parzialmente, basti pensare che è consentito utilizzare mangimi contenenti vegetali OGM, come la soia ed il mais, nell'allevamento degli animali e non è prevista alcuna etichettatura della carne che lo evidenzi. Verrebbe mantenuto il divieto di utilizzo degli Ngt 1 in agricoltura biologica ed il divieto di brevetto di queste nuove varietà per le quali dovrebbe poi essere stilato un registro che le contenga. O almeno questo è quello che emerge dalle notizie disponibili al momento, dato che un testo ufficiale completo non è rintracciabile.

Certo non è semplice comprendere, per chi non abbia conoscenze scientifiche, di cosa si tratta ma quello che si capisce bene è il fatto che ancora una volta si vuole fare passare una nuova tecnologia, della quale non si conosce l'impatto sulla salute degli esseri viventi e dell'uomo e sull'ambiente, come un toccasana per aumentare la capacità dei vegetali di resistere ed adattarsi, per affrontare la crisi climatica e per garantire il cibo alla sempre più numerosa popolazione umana. Si tratta delle stesse motivazioni addotte quando sono stati immessi sul mercato gli OGM, i quali non solo non hanno risolto il problema della fame nel mondo ma hanno anche aumentato l'uso dei pesticidi in quanto la maggior parte degli organismi geneticamente modificati prodotti sono organismi resistenti ai pesticidi che così possono essere utilizzati in maniera indiscriminata con le molteplici conseguenze negative di cui oggi vediamo gli effetti.

Se questi nuovi organismi venissero messi in circolazione verrebbe surclassato il principio di precauzione che prevede che nuovi alimenti possano essere immessi sul mercato solo dopo che sia stata ragionevolmente provata la loro innocuità. Innocuità smentita da una mole crescente di letteratura scientifica che attesta gli effetti potenzialmente negativi di queste tecniche e l'impatto nefasto della biocontaminazione sulle colture tradizionali e su quelle biologiche. A tutto ciò occorrerebbe affiancare un "principio di precauzione scientifica" per il quale la Rete europea degli scienziati per la responsabilità sociale ed ambientale insieme ad altre organizzazioni non governative si sta battendo. Essi affermano che non si può agire sulla natura basandosi su dogmi che sono falsi o che adottano un modo di pensare superficiale ed acritico. Infatti uno dei presupposti su cui poggiano questi nuovi organismi è il fatto che sia possibile agire sul materiale genetico modificandolo in modo preciso, ma la tecnica che si adotta, il CRISPR-Cas9, è tutt'altro che precisa come dimostrato dal fatto che numerose sono le mutazioni genetiche fuori bersaglio, tanto che in laboratorio si utilizzano un gran numero di cellule e poi alla fine del processo si selezionano quelle in cui si è ottenuta la mutazione voluta. Inoltre non è detto che una mutazione abbia un singolo effetto, ma conoscere tutti gli effetti di una mutazione richiederebbe anni di sperimentazione; per cui quando si riesce a mappare un gene che controlla un effetto ritenuto utilizzabile ci si limita a testarlo e non si 'perde tempo' a cercarne altri. L'altro presupposto errato è che le caratteristiche di un individuo dipendano solo ed esclusivamente dal suo DNA, visione deterministica contraddetta dai molteplici studi di epigenetica che documentano come l'interazione con il contesto esterno influisca sull'espressione dei geni. Chi considera gli esseri viventi sistemi sui quali si può agire come se fossero delle macchine per cui ad ogni azione corrisponde una ed una sola reazione, nega quello che è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vederlo: l'imprevedibilità delle molteplici conseguenze legate all'introduzione di questi organismi nella complessità di un ecosistema. Imprevedibilità dimostrata dai numerosi fallimenti e dagli effetti deleteri legati alla diffusione delle colture di OGM. Così come è palesemente falso affermare che gli organismi prodotti con queste tecniche siano paragonabili a quelli presenti in natura o a quelli ottenuti con tecniche tradizionali, come gli innesti, infatti non si capisce perché un numero minore di modifiche genetiche debba essere meno pericoloso di un numero maggiore, né si capisce in che modo si possa stabilire tale numero.

Infine l'emendamento che ha introdotto i limiti alla brevettabilità di questi nuovi organismi è del tutto inutile perché per essere applicato richiederebbe una modifica della direttiva sulle biotecnologie e della convenzione europea sui brevetti con un processo che potrebbe durare anni. Così come inutile appare il divieto di utilizzo delle Ngt 1 nelle coltivazioni biologiche nel momento in cui la loro coltivazione in campo aperto potrà dare origine a fenomeni di contaminazione non arginabili. Cosa altro serve per affermare che la tecno-scienza rischia di diventare un incubo dal quale rischiamo di svegliarci quando oramai sarà troppo tardi, come già accaduto molte altre volte?

Brunella Missorici

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