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(it) Italy, Sicilia Libertaria: Al di qua - Esorcisti, stupratori e ministri amici (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Mon, 18 Mar 2024 10:37:44 +0200


Quanto accaduto nel piccolo paese di Altavilla Milicia, poco distante da Palermo, nella prima decade di febbraio, potrebbe considerarsi la punta di un iceberg? Forse no, ma solo la parte emergente di una montagna sommersa di rifiuti e immondizie religiose sicuramente si. ---- Il muratore Giovanni Barreca, coadiuvato dalla figlia diciassettenne e da suoi due "fratelli" ha torturato e poi ucciso la moglie e gli altri due figli di 5 e 16 anni, convinto com'era che fossero posseduti dal demonio, e che andassero a tutti i costi (anche della loro vita) liberati, perché questa era la "volontà di Dio".

Non è nostro compito scavare nella scabrosa vicenda, su cui morbosamente si sono lanciati organi di stampa e televisioni spazzatura (ma guarda che coincidenza). E' vero, c'era una piccolissima setta religiosa di "fratelli" convinta delle presenze demoniache e decisa a purificare il mondo da Satana; è vero anche che costoro erano fortemente ed esageratamente religiosi, fino al fanatismo. Ma, in fin dei conti, di che stiamo parlando? Satana, la volontà di Dio ed altre scemenze del genere non fanno parte del bagaglio culturale di chiunque professi una fede religiosa in maniera un tantino meno superficiale? Non hanno rappresentato gli incubi di milioni e milioni di bambini e ragazzini cresciuti con le storie bibliche più cupe e sanguinarie ed educati (si fa per dire) al "timore di Dio"?

Il Barreca e i suoi fratelli pare abbiano compiuto un esorcismo estremo; ma quel che non è stato rilevato sono le dichiarazioni del vero esorcista ufficiale e autorizzato della Chiesa Cattolica Apostolica Romana - Diocesi di Palermo, che ha spiegato ai media, in tutta tranquillità (e in tutta tranquillità ascoltato) come si fanno i veri esorcismi, come si caccia veramente il Demonio. Insomma, non era poi un fatto così eccezionale l'atto violento e purificatore del gruppetto di invasati verso le povere vittime; l'eccezionale è stato ancora una volta riscontrato nell'illegittimità dell'azione, nel fatto che il tutto avvenisse al di fuori delle sacre sottane di Santa Madre Chiesa. In televisione e sulla stampa sono apparsi preti e soggetti che hanno raccontato le loro disavventure con Satana, esorcizzati che hanno descritto le divisioni di diavoli che li assalivano e come ne fossero stati liberati. Ecco un piccolo assaggio di un'intervista apparsa su La Repubblica Palermo il 22 febbraio:

«Lui comincia a fare una preghiera, poi mi sveglio in un'altra stanza. L'esorcista e le mie amiche mi hanno raccontato quanto accaduto. Durante la preghiera del sacerdote sono letteralmente saltata dalla sedia, ero fuori di me. Mi hanno detto che picchiavo le altre persone, il sacerdote, le mie amiche, ringhiavo e urlavo, così mi hanno portato in un'altra stanza e mi hanno disteso a terra. Continuavo ad agitarmi violentemente, loro mi tenevano, il sacerdote pregava e mi chiamava per nome, continuava a chiamarmi, ma io non rispondevo. Dopo circa 40 minuti era tutto finito, ma non ricordavo nulla, come non ricordo nulla alla fine di ogni seduta». Quante volte va dall'esorcista? «Inizialmente andavo una volta a settimana, adesso una al mese. Sono trascorsi più di dieci anni, ma sento ancora il bisogno di proseguire il percorso. È una lotta interiore profonda, anche se oggi riesco ad avere più autocontrollo». Quindi secondo lei il demonio esiste davvero...«Sì, ma non mi chieda chi o cosa è. Non lo si può descrivere, perché lui si traveste. Il diavolo è nella vita di tutti i giorni, anche nella società». E cosa vorrebbe il diavolo da lei?«Vuole privarmi della mia femminilità. Convincermi che non sono fatta per stare con un uomo, soprattutto a livello sessuale. Farmi credere che sia incapace di amare». Ah.... «Lui vuole la mia vita. La mia dannazione. Vuole che io rinneghi Dio, il fatto di essere sua figlia. Quando il diavolo capisce che ti sta perdendo, prova ad insistere per entrare nella tua vita. Mi fa credere che non valgo niente, come persona e come donna». Scusi, ma non ha pensato di risolvere i suoi disagi con uno psicologo o uno psichiatra? «Sì, ma non è servito a nulla. La lotta interiore restava e solo l'aiuto di un sacerdote esorcista ha colmato la mia inquietudine».

Questo è l'humus, il letame su cui fioriscono i fanatismi; e anche se non tutto viene fuori in maniera eclatante come ad Altavilla Milicia, queste persone la frustrazione, la paura, la morte se le portano dentro o le esprimono solo nelle cupe sagrestie; c'è sempre il sesso a farla da padrone, la massima espressione dei tabù religiosi, e le prima vittime sono, come sempre, l'intelligenza e la razionalità.

Tornando alle cose "normali", sono venute allo scoperto per la prima volta due presunte vittime del gesuita Marko Rupnik, il teologo e artista di fama mondiale, dimesso nel giugno 2023 dalla Compagnia di Gesù.

Nella metà degli anni '80 Rupnik e suor Ivanka Hosta avevano fondato la Comunità di Loyola. Ed è proprio dalle ex suore di questa comunità che sono partite le prime denunce di abusi psicologici e sessuali nei confronti dell'artista sloveno, all'epoca cappelano. Vennero fatte internamente alla madre superiora già nel 1993. Rupnik ruppe con suor Hosta, fu allontanato dall'arcivescovo dell'epoca Alojzij Suàtar e si trasferì a Roma per fondare il Centro Aletti.

La seconda indagine dell'ex congregazione per la dottrina della fede sulle presunte violenze dell'artista nacque proprio nell'ambito della visita in corso nella Comunità di Loyola a seguito delle segnalazioni fatte da alcune consacrate. Ad inizio 2022 la Compagnia di Gesù concluse la sua indagine interna raccomandando al dicastero per la dottrina della fede di istruire un processo penale a carico di Rupnik dopo aver constatato "l'effettiva consistenza delle accuse". Ma l'ex congregazione non istruì il processo perché subentrarono i termini di prescrizione e, pur potendolo fare, non vi rinunciò. A fine 2023 dai vertici vaticani giunse l'ordine di chiusura della Comunità di Loyola e di riaprire le indagini.

Ora Gloria Branciani e Mirjam Kovac, ex componenti della Comunità Ignazio di Loyola, hanno costretto l'inchiesta ad andare avanti, e non solo a livello interno alla chiesa. «Ci siamo conosciute in comunità - spiega in una conferenza stampa Mirjam con al fianco Gloria - eravamo tutte ragazze giovani, piene di ideali ma proprio questi ideali insieme alle nostra formazione all'obbedienza sono stati sfruttati per abusi di vario genere: di coscienza, di potere, spirituali, psichici, fisici e spesso anche sessuali. Ci siamo trovate davanti a un muro di gomma, che il muro si sgretoli».

Nelle scorse settimane, intanto il ministro della pubblica distruzione Valditara ha firmato un intesa con il presidente della CEI mons. Zuppi in base alla quale migliaia di insegnanti di religione precari verranno assunti in ruolo; l'unica condizione è che abbiano insegnato per almeno 36 mesi; si compie così un altro di questi misfatti clientelari figli del concordato dell'84 siglato da Craxi e Casaroli ma votato da tutta la sinistra e dal partito comunista del sempre sia lodato Enrico Berlinguer. I raccomandati dai vescovi, entrati via sagrestia nel mondo della scuola, diventeranno insegnanti in pianta stabile in soli tre anni scavalcando milioni di precari che fanno la malavita da anni e anni.

Torneremo sull'argomento nel prossimo numero del giornale.

In fede

Fra' Dubbioso

http://sicilialibertaria.it
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